Testo di Giampiero Pizzol e Otello Cenci
Regia e scene di Otello Cenci
con Andrea Carabelli
Giampiero Bartolini
Giampiero Pizzol
Isotta Ravaioli
Andrea Soffiantini
Lo spettacolo di Giampiero Pizzol e Otello Cenci, ispirato a un raro manoscritto ambientato nell’Inghilterra del XVI secolo, offre incredibili analogie con l’attualità delle migrazioni contemporanee.
Inghilterra, XVI secolo. Un piccolo centro urbano è popolato da immigrati da varie parti d’Europa, in particolare Spagna e Italia. Gli abitanti del luogo, ostili, provano a dare fuoco agli ‘invasori’ che alla fine saranno salvati da un mediatore d’eccezione: San Tommaso Moro (1478-1535).
Questa in sintesi la vicenda sullo sfondo di Thomas More. L’opera ritrovata di William Shakespeare, un’autentica perla sconosciuta.
Un grande omaggio, dunque a William Shakespeare (1564-1616), proprio nel 400° anniversario della morte e, contestualmente, ad un santo da riscoprire come Tommaso Moro. La fedeltà di questi due grandi britannici alla Chiesa di Roma è un elemento non secondario della pièce, il cui manoscritto ispirativo è stato ritrovato solo in tempi molto recenti, a ragione della persecuzione anti-cattolica che imperava nell’Inghilterra elisabettiana, nella cui temperie sorge il genio assoluto del drammaturgo di Stratford-on-Avon.